| Il consorzio che realizzerà il sistema GPS Galileo comprende altri paesi oltre a quelli europei nella sua partecipazione finanziaria e/o tecnologica perchè fin dai primi tempi è stato in parte frutto di collaborazione internazionale, pur rimanendo la guida del programma e il suo nucleo fondamentale una decisione e creazione tecnologica europea, e il controllo saldamente in mani europee. Alcuni paesi, come la Cina (fin'ora partner principale con 230 milioni di Euro) concorrono con aiuti prevalentemente finanziari sia perchè non hanno tecnologia abbastanza avanzata impiegabile sia perchè sono molto interessati alle ricadute tecnologiche e alle prospettive commerciali e in futuro militari del Galileo, altri come la Russia principalmente perchè le loro industrie avevano bisogno di collaborare con qualcun'altro per tirare a campare, vista la situazione in cui versava il paese fino a pochi anni fa.
E' proprio la Russia che fornisce il maggior contributo tecnologico all'impresa: i primi dei 30 satelliti della costellazione Galileo saranno basati sulle carrozze di quelli del GPS russo, il GLONASS (Globanaya Navigatsionaya Sputnikovaya Sistema), anch'esso aperto all'uso civile. Anche le orbite e i tempi di riferimento saranno unificati per consentire la massima interoperatività iniziale fra i 2 sistemi, inoltre la Russia userà per il GLONASS il sistema europeo terrestre di miglioramento del segnale.
Perchè gli USA in passato hanno osteggiato così tanto il Galileo? Per alcuni buoni (per loro) motivi e per altri molto meno nobili: oltre a fornire l'Europa di capacità autonome in questo campo, con le conseguenti capacità di fare concorrenza, il Galileo è superiore in modo schiacciante al NAVSTAR (questo è il vero nome del GPS statunitense), oltre ad interferire con le zone USA di "Selective Availability" e "Selective Deniability" per l'oscuramento controllato in caso di guerra, a meno che anche il "Galileo Security Board" non decida di collaborare oscurando le stesse zone, cosa che pare ci si è impegnati a fare obbligatoriamente.
Passiamo a spiegare nel dettaglio in cosa consiste questa superiorità. La prima cosa che distingue i due sistemi in questione è che i segnali del NAVSTAR non forniscono nessuna garanzia sull'integrità del flusso dei dati in arrivo: l'unico modo per cercare di averla è usare un "RAIM" (Receiver Autonomus Integrity Monitoring) che però per funzionare ha bisogno di almeno 5 satelliti in modo continuato e con una data posizione, il che non è sempre possibile. Invece il Galileo in qualsiasi configurazione per gli utenti garantirà sempre l'integrità dei dati, con 2 satelliti, e unendo a questo una maggiore precisione dei dati di posizionamento fra l'altro si verrà a creare una fortissima tentazione per le agenzie di assicurazione o le autorità dell'aviazione civile ad obbligare le compagnie aeree ad adottare i segnali del Galileo al posto o in aggiunta di quelli del NAVSTAR. Se poi andiamo nel campo militare questa caratteristica tecnica pesa ancora di più: l'affidabilità e la continuità dei segnali è fondamentale per i sistemi di navigazione ed atterraggio automatico di aerei, UAV (veicoli aerei telecomandati), navi, veicoli cacciamine e in generale tutto ciò che funziona anche solo parzialmente in automatico. Queste funzioni si studiano già oggi ma richiedono comunque complicati e costosi sistemi satellitari o terrestri di miglioramento dei segnali come quello che citavo per il GLONASS.
Altro fattore che ha allarmato gli USA sono le frequenze dei segnali, che si sovrappongono quasi totalmente: Le frequenze E1 ed E2 del Galileo sono a cavallo della banda L1 del NAVSTAR, che in particolare comprende il cosiddetto "M-code", il segnale militare criptato del NAVSTAR. La E5 del sistema europeo si sovrappone anche alle L5 ed L2 di quello USA. L'UE ha fatto di tutto per mantenere quelle frequenze sia per motivi commerciali che militari: sono le migliori per la propagazione dei segnali e in questo modo ci si mette anche al riparo da un eventuale jamming (azione di disturbo elettronico) degli USA. Dopo varie discussioni si è deciso di creare un'interoperabilità totale dei due sistemi, con l'impegno delle due parti a non bloccare o disturbare i segnali dell'altra nell'interesse della sicurezza reciproca. Uno dei motivi per cui gli USA non mettono più in discussione l'avvio del Project Galileo è che l'UE ha accettato un compromesso tecnologico su alcuni apparati che avrebbero reso la costellazione europea meno vulnerabile al jamming: è anche per ammorbidire l'opposizione USA che si è scelta la via dell'interoperabilità.
Per quanto riguarda il settore NavWar (Navigation Warfare), ovvero l'utilizzo militare del Galileo c'è una cosa importante da specificare: anche se inizialmente il sistema è stato presentato come esclusivamente civile si decise dietro le quinte fin dall'inizio che avrebbe avuto in ogni caso estese applicazioni anche militari, sia per la navigazione che per la guida satellitare delle armi che la prevedono: è questo il vero motivo dell'opposizione che ha incontrato da parte di alcuni, specialmente nel periodo in cui i governi coinvolti nel progetto sono stati constretti ad "uscire allo scoperto" sostenendo il programma quando non si riusciva a trovare un accordo per la ripartizione dei costi con le industrie coinvolte. Le critiche parlavano infatti d'inutile e costoso doppione NAVSTAR, cosa effettivamente incomprensibile per chi non era al corrente (o faceva finta di non esserlo) delle finalità anche e soprattutto militari del programma. Tecnicamente ci si sta orientando alla futura produzione di ricevitori "dual-users" che potranno utilizzare entrambi i segnali, e magari anche tripli per avere anche quelli del GLONASS.
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