| Jose, Hillshire e Marco arrivano all'aereoporto un'ora e 25 minuti dopo la chiamata di Jean.
Azo li attende per farli entrare velocemente in macchina sperando che Piriazzi non controlli l'aereoporto.
Giungono in un parcheggio sotterraneo per cambiare macchina, ripartono per arrivare alla casa di un amico di Azo dove Jean li attende. I tre uomini scendono dalla macchina,prendono le valigie e entrano in casa da una porta nel garage.
Azo fa posare le loro valigie nell'atrio
Azo:" Lasciatele pure qui, adesso i miei uomini ve le porteranno su nelle vostre stanze. Intanto vi accompagno da Jean"
La casa è parecchio grande, salgono al terzo piano e attraversano vari corridoi per arrivare nella sala da giorno del piano
Hillshire:"Cè una sala da giorno per ogni piano?"
Azo:"Eh, si. Il mio amico ha voluto fare piani a se stanti. Ogni piano ha gli stessi servizi, comodità, stanze solo arredate diversamente."
I tre rimangono scioccati
Azo apre una porta e entrano, Jean è seduto su una poltroncina di pelle con i gomiti sulle ginocchia, con una mano tiene la sigaretta. Appena li vede si alza e va loro incontro
Jean:"Jose, hai portato la foto?"
Jose prende una fototessera dalla tasca del giubotto e la consegna al fratello
Jose:"pensi di riuscire a trovarla con la foto?"
Marco:"Ma come lhai persa"
Jean:"Eravamo inseguiti, siamo saliti sul tetto e per cercare di fermarli lei è caduta dal decimo piano..." sistemandosi gli occhiali
Hiilshire:"E non l'avete trovata?"
Azo:"Abbiamo cercato in tutta la zona ma niente..."
Jose:"Siamo venuti per aitarti Jean....la troveremo"
sedendosi tutti per discutere mentre una cameriera porta del caffè
Nella periferia di Firenze, in una casetta con pian terreno e primo piano cè del movimento in cucina
Letizia: Mamma, mammà...è pronto???"
MAdre:" Calmati Letizia, ancora non si è svegliata"
Letizia:"Lo so, però vorrei portarle qualcosa su quando si sveglia" sorridendo
Madre:"Ma ancora non si è svegliata, aspetta un pò"
Letizia:"Si, mamma...." uscendo in strada col cagnolino
"....cosè questo rumore....vociare....tante persone....cani.....uccelli...gabbiani????"
Rico apre gli occhi, tutti i rumori che sente le danno un senso di tristezza
si volta e stropicciandosi gli occhi cerca di capire dove si trova, muri crepati e qualche chiazza di umidità punteggiano le pareti bianco sporco
La stanza è un pò scarna, un comodino e una cassettiera di legno scuro; una sedia e un armadio di colore diverso al resto del poco mobilio. Si siede nel letto, guarda di nuovo la stanza e si gira verso la finestra dietro di lei da dove vengono le voci
Di fonte cè una casa popolare molto alta color senape con rigate nere da pioggia, delle signore gridano dai balconi
Scende dal letto sul legno gelato e scricchiolante del pavimento, si affaccia e vede una strada piena di gente, bancarelle e negozianti da un lato e una piazzetta con dei bambini che giocano dall'altro lato. Davanti la casetta cè solo una bambina che gioca col cane che appena si accorge di lei corre dentro casa
Rico si gira, la stanza rimbomba dei rumori della strada a causa dell'eco, la porta si apre ed entra quella bambina
Letizia:"Ciao!!!Ben svegliata....come ti senti?"
Rico spaesata la saluta ma la bambina le prende la mano e gliela stringe contenta, entra anche la madre che porta a Rico del brodo caldo
Madre:"Ciao, spero che tu stia bene, ti ho portato qualcosa..." posando il piatto fumante sul cassettone
Rico si guarda, ha una camicetta da notte a maniche lunghe color sabbia, abbottonata al collo
Madre:"I tuoi vestiti erano tutti strappati così quando sei stata portata qui ti ho cambiata"
Rico:"Portata qui?"
Letizia:"Si, mio padre ha preso per strada dei mobili vecchi e quando sono andati in magazzino ti hanno trovata dentro un divano"
Rico non capisce, la testa le duole tremendamente e il continuo vociare da fuori la confonde ulteriormente
Letizia:"Qualè il tuo nome?"
Rico:"Il...mio nome?"
Letizia:Si, io mi chiamo Letizia...piacere..:"
Rico:"Letizia? che strano nome...." riflettendo
Letizia:"E' un nome strano ma usato ed è molto bello"
Madre:"Allora, come ti chiami e come sei finita in mezzo al divano"
Rico si siede sul letto, si volta verso la finestra a pensare, ha solo vuoto in testa
Rico:"Non lo so...." in modo impercettibile
Letizia si avvicina a lei
Letizia:"Davvero non lo ricordi?"
Rico scuote la testa triste, non riesce a ricordare niente di niente ma si sente leggera
Letizia:"Non ricordi niente di niente????"
Rico:"Ricordo...solo le onde del mare....della Sicilia...."
Letizia:""Sicilia...., ti chiameremo Sicilia finchè non ricorderai chi sei"
MAdre:"Sicilia? Che nome è, Letizia"
Letizia:"E' molto bello, se lei ricorda solo questo che nome vorresti metterle???"
Madre:"Si ma...Sicilia!"
Letizia:"A te va bene?" voltandosi verso Rico
Rico:"Sicilia....va bene!"
Letizia:"Allora sarai Sicilia" abbracciando una Rico incredula
Jose:"Azo, hanno notizie?" chiedendo all'uomo mentre entra da una telefonata
Azo:"Purtroppo no. Pare che non era previsto nessun ritiro di mobili però, sembra che ci siano degli uomini che ogni tanto passano per le strade a cercare mobili o oggetti buttati per metterli in una discarica o qualcosa del genere. Potrebbe essere una pista"
Jean fuma una sigaretta dietro l'altra senza levarsi mai gli occhiali, dice solo qualche parola e fissa sempre la finestra
Hillshire:"Forse dovremmo cercare tutte le discariche, magari è lì"
Marco:"Ma non sappiamo se è una discarica o no"
Jose:"Iniziamo a telefonare chiedendo se hanno ritirato cose in quella via. Potremo così scartarle"
Messi d'accordo prendono un portatile, iniziano a cercare tutte le discariche della città. Jose telefona mentre Hillshire cerca con Marco
Jean continua a fumare, non si capisce bene cosa fissa ma Jose è sicuro che sta fissando lo schermo del portatile di scorcio, non sa cosa il fratello sta pensando per ora ma è sicuro che è preoccupato
Jean improvvisamente si avvicina al tavolino, spegne la sigaretta e si alza
Jean:"Sono stanco, vado a letto"
I tre colleghi lo salutano quasi in coro mentre lo guardano uscire dalla stanza a passo lento, Azo si siede sulla stessa poltrona dove era Jean e chiede ai tre una cosa
Azo:" Cosa credete che farà Jean s e non troviamo la sua ragazza?"
I tre si guardano, Marco è perplesso e si appoggia allo schienale a braccia conserte, Hillshire si volta verso Jose che sta cercando di riflettere
Jose:"Credo....si credo che lui alla fine ne sceglierà un'altra anche se la cerca nello stesso tempo. Ha scelto Rico per un determinato motivo, non so quale sia ma finchè può non si fermerà nel cercarla. In questi 3 anni ha addestrato la sua marionetta con dedizione. E' un delle migliori per l'ente. E lui sa che perderla significa
perdere un ottimo elemento"
Azo:"A me non sembra che si molto attivo nel cercarla" alzando gli occhi su Jose
Jose:"E' fatto così, non ammetterebbe mai che è preoccupato"
Azo:"Capisco" fissando tutte le sigarette fumate dall'amico
Sul letto della sua stanza, Jean cerca di chiudere occhio invano. Dopo un pò finalemnte riesce a dormire ma inizia a fare un sogno
Si ritrova sul tetto, quel tetto. Vicino di lui passa Rico con la pistola in mano inseguita dall'uomo.
"Rico"
grida verso di lei che è sul cornicione, lei si volta verso di lui e gli sorride dolcemente. Mentre è voltata, l'uomo le spara e lei per il colpo viene spinta indietro nel vuoto
L'uomo sparisce, tutto si fa buio tranne il cornicione, Rico sembra cadere a rallentatore, il viso abbassato non si vede coperto dai capelli
Jean corre verso di lei, mentre si avvicina il tempo sembra tornare e lei cade più velocemente, le afferra la mano ma sembra che pesi tantissimo, lei alza il viso e gli sorride
"Jean...io morirò?"
per poi venire risucchiata nel buoio, metnre la mano di Jean perde quella di lei e rimane a mezz'aria come se volesse prendere qualcosa
Jean è sconvolto, si avvicina ma vede solo buio
"RIco...Rico....!!!!"
Chiama inutilemnte, si volta e si passa una mano nei capelli mentre fa una smorfia col viso
Una folata di vento lo coglie, odore si salsedine e rumore di mare
Si ritrova in riva al mare, le onde che lambiscono le sue gambe e una calma straordinaria
Delle risate lo raggiungono, che si avvicinano
Un cane compare davanti a una ragazzina, vestita con un vestito azzurro, appena è più vicina Jean scopre che è lei,
Rico. A pochi passi da lei, cerca di fermarla con le braccia ma scompare, ricompare poco più in là, con le gambe in acqua e il viso a guardare il sole
Jean si avvicina, la fissa e le dice
"Ti piace così tanto il mare?" guardandola con lo sguardo profondo e sorpreso come quella volta, dopo averla salvata in acqua
Lei si gira, inizia a parlare ma dalla sua bocca non escono parole. Cade a terra di colpo, senza avere il tempo di fare niente jean si vede Rico disintegrare. Tutto intorno inizia a girare vorticosamente finchè non si ritrova all'ente in un corridoio
La sala operatoria era piena di medici che lavoravano sopra un corpo
"La stiamo perdendo, presto..."
"Il sangue è arrivato, adesso arriva il fegato..."
Non capisce che succede, attraverso il vetro vede solo 10 persone nella sala che cercano di salvare qualcuno, un rumore sordo lo coglie d'improvviso
L'elettrocardiogramma iniziava a dare segni di battito assente, i medici prendono iniezioni ma si fermano subito, rimangono con le siringhe in mano
"E' morta...."
Un silenzio cala nella saletta, i medici posano le siringhe mentre un altro stende un lenzuolo bianco sul corpo.
Escono senza dire un a parola in fila indiana e con i camici sporchi di sangue, lo fissano senza dire una parola e scompaiono nei corridoi
Jean entra, sangue e arti artificiali sparsi per il pavimento, odore di sangue e disinfettante lo nauseano un poco. Il letto è di fronte a se, allunga la mano e alza il telo, Rico giace senza vita mentre la macchina continua a dare segno di battito assente in un rumore ormai snervante.
Gli occhi sgranati, respiro bloccato...Jean si sente un pezzo di marmo
"Jean..."
una voce lo chiama, sente che conosce quella voce
Dietro di lui cèra Rico, guarda davanti a se e Rico si trova ancora sul lettino morta, si volta e cè un'altra Rico nello stesso momento sulla soglia della porta vestita allo stesso modo
"Jean..."
"dimmi...Rico..."
"Perchè...perchè..."
"cosa..."
Lei lo guarda, da sotto i suoi piedi il pavimento inizia a diventare nero
"Rico...." spaventadosi mentre la chiazza diventa più grande
"Non mi abbandonare, ora che ho un corpo voglio vivere"
dice forte mentre Jean si vede investire da un nero profondo e lei esplode in mille pezzi, una gamba finisce sui suoi piedi prima di venire risucchiato dalla chiazza nera
Nel buio profondo vede comparire lei, vestita di azzurro che gli porta le mani sul viso e gli dice
"Il mare mi emoziona sempre...come vedere il sole...non lo avevo mai visto...prima di essere il tuo cyborg" in modo dolce come faceva sempre quando lui non era duro nei suoi confronti, gli viene in mente quando la salvò dopo esser caduta in laguna e tornando su, lei rimase per un pò a fissare il sole felice
Jean apre gli occhi, sente un caldo soffocante per la stanza e si ritrova sudato e ansimante
GUarda la sveglia, aveva dormito poco più di un'ora, si toglie la camicia sudata e si siede sul bordo del letto,chino su se stesso mentre una sirena della polizia echeggia dalla finestra aperta.
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